Di Gianandrea Abbate
Il marketing territoriale si fa sempre più centrale all’interno della nuove strategie che si rivolgono al locale, ad una visione ‘utente centrica’ in cui la comunicazione one2one la fa da padrona. Nelle nostre ricerche emerge come dato consolidato una maggiore convergenza verso il particolare, il vicino, cioè il locale. La nostra percezione del pericolo è messa a dura prova dalla microcriminalità, dai piccoli scippi piuttosto che dal pericolo mediaticamente più enfatizzato ma più lontano, del terrorismo di matrice islamico fondamentalista. Siamo tornati più fortemente, specie per una certa percentuale di target, ad una visione ‘donne e buoi dei paesi tuoi’ e il successo di certe formazioni politiche lo conferma: il marketing territoriale si trova quindi a dover rilevare e comunicare questa carica emotiva diffusa e deve trovare driver emozionali e segni distintivi al pari di un brand. Tutte le regioni d’italia hanno nelle nostre mappe di posizionamento psicolinguistico connotazioni specifiche che le differenziano l’una dall’altra e sono più credibili e segno di garanzia per certe merceologie piuttosto che altre.