Di Gianandrea Abbate.
Da anni, attraverso la psicolinguistica, esiste un monitoraggio sul percepito dell’Italia nell’immaginario collettivo degli italiani.
Dalla ricerca – questa è aggiornata al giugno 2007 – è emerso che la società italiana comincia finalmente a far registrare un’apprezzabile spostamento, dopo che nel 2001, in occasione dell’attacco alle Twin Towers, era repentinamente sprofondata in un’area ‘pathos’/’aggressività’. La società italiana di oggi si colloca invece in un’area di ‘relax’: da un lato emerge la presenza di grandi slanci affettivi-sentimentali, grandi tradizioni consolidate, grande tesaurizzazione del “local” a tutti i livelli, proverbiale immagine della capacità di accomodamento e superamento di tutte le situazioni,… Dall’altro c’è la sensazione che il nostro Paese non sia davvero in grado di governare se stesso e che i nodi al pettine siano ormai arrivati al dunque: naturalmente i recenti mutamenti potrebbero, nella prossima rilevazione, fornirci delle sorprese.
Il dato tendenziale è positivo, ma il campo emotivo valoriale emerso è ancora lontano dal generare una trazione positiva. La ricerca mostra dunque come ci si trovi ancora in una fase di passaggio, dove occorre mettere a fuoco il “tema centrale del decennio”, com’è stato fatto per i decenni precedenti.
Tuttavia è iniziato il tendenziale ritorno ad un centro percettivo simile a quello del 2000. Comincia quindi a riassorbirsi l’“ematoma sociale traumatico post 2001”, che presumibilmente troverà un definitivo girar pagina con le prossime elezioni Usa.