L’umanoide Face, del centro di ricerca E. Piaggio di Pisa, ha una pelle sensorizzata che “capisce” le informazioni tattili e il movimento ed è dotato di un sistema visivo artificiale capace di comprendere l’espressione facciale del soggetto adeguandosi di conseguenza. Riproduce infatti 6 espressioni base: dal triste al felice, dall’arrabbiato all’impaurito. Il paziente, invece, indossa una maglietta con alcuni sensori che registrano in tempo reale la frequenza cardiaca, quella respiratorie e la risposta elettrodermica. Linguaggio, se pur non verbale, che il robot interpreta.
(Nova24 – 10 dicembre 2009)
Comunicazione non verbale di androide
dicembre 14, 2009E’ il cervello che vede, non l’occhio
dicembre 9, 2009Di Fabrizio Bellavista
Le illusioni percettive sono la testimonianza più empirica in grado di trasmetterci il concetto chiave delle dinamiche psico-linguistiche: è il cervello che vede, non l¹occhio. Il triangolo di Kanizsa per esempio è un’illusione ottica assai nota. Nel 1955 per la prima volta venne descritta dallo psicologo italiano Gaetano Kanizsa. Nella figura “vediamo” due triangoli equilateri bianchi l’uno sovrapposto all’altro anche se nessuno dei due triangoli è effettivamente disegnato. Questo effetto è conosciuto come profilo soggettivo o illusorio. Inoltre il triangolo bianco inesistente sembra essere più luminoso della zona circostante, mentre quell’area ha la stessa luminosità delle zone adiacenti. (Nell’immagine: il triangolo di Kanizsa e due oggetti “impossibili”).